Un milione e mezzo tra occhiali da sole e abiti contraffatti: le lenti taroccate hanno filtri solari più bassi e possono essere pericolosi per gli occhi. Trentacinquemila prodotti elettrici falsi, a rischio di scossa e shock termico. E ancora, 15 tonnellate di giocattoli provenienti dalla Cina, e altri beni contraffatti, per un valore di 11 milioni di euro. Questi sono solo i dati dei sequestri avvenuti in Italia su prodotti potenzialmente pericolosi, tra il 2006 e il 2007. È quanto emerge da un rapporto delle Nazioni Unite, presentato oggi, su contraffazione e crimine organizzato. La lista è molto lunga. E, uscendo dai confini italiani, comprende purtroppo anche una triste conta di decessi dovuti all’uso di farmaci e bevande prodotti illegalmente: 38 morti a Panama e 11 in Cina per l’assunzione di medicinali contenenti dietilene glicolico; sempre in Cina, 13 bambini morti per latte in polvere privo di valore nutritivo, e 11 morti e dozzine di intossicati a causa di un liquore taroccato con formaldeide; altre 23 persone morte in Turchia nel 2005 per aver bevuto una versione “modificata” del raki, liquore tipico, contenente livelli letali di alcol metilico. Le bottiglie riportavano etichette originali, rubate dai contraffattori e applicate sui prodotti illegali.
Siamo abituati a pensare alla contraffazione come a un crimine senza vittime, che comporta solo danni economici alle aziende, ma la realtà è ben diversa. “È una visione completamente sballata del fenomeno”, assicura Giovanni Kessler, Alto commissario contro la contraffazione, istituzione governativa nata nel 2005 per coordinare il lavoro di lotta alla criminalità legata ai falsi in Italia. Quand’è che ci troviamo di fronte a merci pericolose? “In molti più casi di quanto si possa pensare” ammonisce Kessler. “I contraffattori così come non rispettano le leggi su marchi e brevetti, non tengono conto di nessuna delle altre norme che regolano la produzione dei beni, leggi di sicurezza sul lavoro e sicurezza del prodotto. Per la massimizzazione del profitto fuori dalla legalità, fanno uso di materie prime scadenti o anche vietate dalla legge in quanto pericolose per la salute”.
Il pericolo quindi non viene solo da farmaci, cosmetici e alimentari. “In linea generale queste sono categorie di prodotti nella scelta dei quali il consumatore italiano è più sensibile. Pochi comprano consapevolmente un dentifricio o un vino contraffatti, mentre molti acquistano senza problemi borse, magliette e scarpe. Anche questi articoli, però, possono essere pericolosi: una maglietta colorata con aniline vietate perché cancerogene, scarpe sportive, prodotte con colle o vernici tossiche… Quando un prodotto è contraffatto, possiamo star certi che le leggi sulla sicurezza sono state violate”. Come difendersi allora? Prima di tutto evitando l’acquisto consapevole di articoli taroccati, peraltro punito con pesanti sanzioni amministrative. E poi scegliendo con cura i canali di acquisto. “Bisogna cambiare mentalità”, avverte l’Alto Commissario. “I 50 euro che diamo a chi ci vende la borsa taroccata vengono reinvestiti per la produzione di qualunque altra cosa, compresi farmaci e cosmetici, e perfino armi. Dobbiamo guardare alla contraffazione per ciò che realmente è: un’attività di criminalità organizzata su cui punta da tempo anche la camorra”.
Addio quindi alle finte griffe per pochi spiccioli. Ma i farmaci taroccati che tante morti hanno causato altrove, in Italia che mercato hanno? “In alcune palestre si vendono prodotti stimolanti che fanno parte di un “mercato grigio”: lì alligna la contraffazione”, avverte l’Alto Commissario. “Un’altra nicchia è internet. Molti di noi ricevono via mail lo spam che riguarda offerte di prodotti come il Viagra. Si tratta di un canale di vendita che non è legale in Italia. Chi si avventura a fare quel tipo di acquisti rischia di prendere beni contraffatti nel marchio e anche nella composizione”. Con tutti i rischi che ne conseguono.
panorama.it, 14 Dec 2007