Torino, 14 dic. – (Adnkronos) – Con più di 18 milioni di prodotti contraffatti confiscati nel 2006, l’Italia è tra i principali Paesi europei colpiti dalla contraffazione, “un’attività criminale estremamente pericolosa che ha goduto di una sorta d’impunità anche perché è stata considerata un ’crimine senza vittime’”. A sottolinearlo, presentando il rapporto dell’Unicri (Istituto interregionale delle nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia) sulla contraffazione, redatto grazie al contributo della Fondazione Crt, è stato il direttore dell’istituto, Sandro Calvani, che ha proposto l’istituzione di un Osservatorio internazionale permanente sul fenomeno, in grado di “fornire servizi specialistici e di scambio per facilitare l’attuazione di misure contro la contraffazione”.
“Una buona prassi già utilizzata in altri settori – ha aggiunto Calvani – potrebbe venir adottata come modello per azioni coordinate tra più settori.
Se le organizzazioni criminali creano nuove sinergie per massimizzare il potenziale offerto dalla contraffazione, un’allenza mondiale per contrastare il fenomeno – ha aggiunto – è la risposta migliore. La contraffazione – ha concluso – rappresenta, infatti, una miniera d’oro per le organizzazioni criminali, anche perché costituisce un’immensa fonte di profitti facilmente reinvestibili in altre attività illegali”.
Secondo il rapporto, la maggior parte dei prodotti contraffatti che arrivano sul mercato italiano, punto di entrata privilegiato prima di raggiungere altri paesi europei, proviene dalla Cina. Negli anni 2004-2005 e 2006 l’incidenza di prodotti contraffatti di orgine cinese sul totale degli articoli confiscati dalle autorità doganali è stata rispettivamente dell’82,5%, del 91,5% e del 93,4%.
Adnkronos, 14 Dec 2007